DONNE NELL'ILLUMINISMO
- Margherita Ferrari
- 13 mar 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Nell’epoca illuminista il ruolo dell’intellettuale era idealmente incarnato nell’uomo, l’unico a possedere le giuste capacitá intellettive e quindi in grado di utilizzare la ragione che deve illuminare, come il nome del movimento evidenzia, “determinare stato l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità. Minorità è l'incapacità valersi del proprio intelletto”.
Nella definizione dell’illuminismo sopracitata, definita da Kant non possiamo determinare se con il termire uomo si tiene in considerazione sia le donne che gli uomini, continuando a leggere peró il suo scritto notiamo che si sono citate le donne a un certo punto: “A persuadere la grande maggioranza degli uomini (e con essi tutto il bel sesso) che il passaggio allo stato di maggiorità è difficile e anche pericoloso, provvedono già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l'alta sorveglianza sopra i loro simili minorenni.”. Il cosidetto “bel sesso” quindi non é sottratto da questo stato di minoritá, lo stato in cui non si usa la ragione, dal testo né si possono trarre diverse interpretazioni, includeva Kant anche nelle donne questa liberazione dall’ignoranza grazie alla ragione o non se ne sarebbero mai potute liberare? Osservando i fatti dell’epoca possiamo aiutarci a chiarire questa domanda.
Dell’epoca illuminista abbiamo notizie di donne le quali seguirono e incarnano il motto sapere aude, principalmente esse sono appartenenti alla classe alta, chi aveva l'opportunità e i mezzi, il denaro, per permettersi un’istruzione.
Una di esse é Anne-Therese de Marguessat de Courcelles Esse(1647-1733) successivamente Madame de Lambert. Ella fu educata dal suo padrastro epicureo che avvicinandola allo scetticismo fece risvegliare in lei una grande curiosità. Fu a capo di un salotto dal 1710 fino al 1733, anno della sua morte. Artisti, dotti, tra cui donne, frequentavano il suo salotto, nel quale si decidevano pure i futuri membri dell’Académie Francaise, l’omologa francese della Accademia della Crusca italiana.
Oltre a essere a capo del salotto ella redattó numerose opere nelle quali trattava temi come l’amicizia, storia, filosofia e psicologia, i quali furono pubblicati dopo la sua morte.
Nello scritto “Nouvelle reflexions sur les femmes” riflette tra altre cose come gli uomini abbiano recluso le donne nella sfera sentimentale, lasciandole escluse dalla sfera dell’intelletto e come molti concetti degli uomini siano basati su pregiudizi, ció ci da un piccolo assaggio della societá dell’epoca descritta particolarmente bene negli Avis. In questi scritti lei riassume tutte le varie convenzioni sociali e dà consigli ai suoi figli e figlie su come comportarsi in società.
Sempre in Francia troviamo Gabrielle Emilie le Tonnelier de Breteuil (1706-1749) interessata nel campo della scienza, intraprese studi nel campo della fisica e della matematica. Lasciò il marito dopo otto anni di matrimonio per Voltaire, con cui ebbe una relazione che fu molto forte soprattutto a livello intellettuale, vissero insieme per quindici anni in una casa colma di libri e dotata di laboratorio. Suo particolare interesse era la fisica Newtoniana, con Voltaire scrisse il testo “Elements de la philosophie de Newton” attribuito solo a lui nonostante lei redattó la parte dell’ottica. Continuó a scrivere e tradurre testi riguardanti a questo campo, noto è il libro “Istituizioni di fisica” nel quale lei portava alle tesi di Newton un valore metafisico. Il suo editore Koening affermó che egli lo aveva scritto, fatto che non smentí fino alla morte dell’autrice.
Celebre è la figura di Marie Gouze sotto il nome di Olympe de Gouges (1748-1793) che con l’opera “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”, rielaborazione della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, pubblicato lo stesso anno (1789), fa prendere coscienza alla donna delle sue potenzialitá, riconoscendone i diritti e la paritá rispetto all’uomo.
Dall’art. 1. “La donna nasce libera e mantiene parità di diritti con l’uomo.”
L'obiettivo della carta è dimostrare come i diritti che erano stati concessi agli uomini non erano alieni alle donne ma anzi spettava a loro il compito di decidere la loro sorte e cambiare la loro condizione forzatamente imposta dal patriarcato “O donne! Donne! Quando cesserete di esser cieche?” scrive de Gouges.
Altra figura che segue la linea di Olympe de Gouges é l’illuminista inglese Mary Wollstonecraft(1759-1797), madre della nota scrittrice Mary Shelley autrice di Frankenstein.
Nella sua opera “Sui diritti della donna” ella ci descrive minuziosamente le condizioni in cui si ritrova la donna a causa del sistema educativo, il quale inculca un concetto di femminilitá in contrapposizione a quello della mascolinitá, alla donna fin dalla nascita sono impartiti dei principi “giusti” il modo nel quale deve vivere la sua esistenza, sono proprio queste restrizioni che le ostacolano la libertá.
Le diverse autrici proposte, una piccola e riassuntiva selezione, riuscirono, nonostante gli ostacoli presenti in un mondo dichiarato non per loro, a ritagliarsi uno spazio, non a un prezzo basso, Olympe de Gouges salí al patibolo il 3 novembre del 1793 per i suoi ideali, Mary Wollstonecraft fu considerata negativamente dalla societá inglese, non concedendole di vivere tranquillamente e senza sguardi contrariati, a lasciare un germoglio nella terra austera che ispirerá le generazioni successive.

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