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OGGI: Georgia O'Keeffe (1887– 6 marzo 1986)

  • Margherita Ferrari
  • 5 mar 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Difficile descrivere in poche parole la traiettoria artistica della pittrice americana Georgia O’Keeffe, considerata la madre dell’arte moderna americana, non incasellabile in un solo movimento ma importante esponente del precisionismo (neanche i critici d’arte la sanno bene classificare, questo movimento si puó considerare l’unione tra realismo e cubismo).

Nata in un ambiente rurale in Wisconsin il 15 novembre 1887, seconda di sette fratelli, capisce da subito che vuole diventare un'artista.

Inizierà a formarsi all’Art Institute di Chicago e poi a New York, acquisendo un'impostazione più classica.

La svolta avvenne quando conobbe Arthur Wesley Dow che ribaltò le concezioni dell’arte che Georgia aveva avuto fino ad allora. Iniziò quindi a sperimentare con dipinti piú astratti mentre lavorava come maestra in una scuola elementare in Texas per mantenere la famiglia.

A metá della prima decade del ‘900 Georgia diede vita a una serie di abbozzi in carboncino che colpirono il fotografo Alfred Stieglitz che li consideró "purest, finest, sincerest things that had entered 291 in a long while", fu proprio nel suo studio la 291 gallery che O'Keeffe fece la prima esposizione.


Trasferitasi a New York grazie all’appoggio di Stieglitz, che sará il suo futuro marito, inizia l’epoca dell’artista definita come precisionista: nei suoi quadri raffigura elementi naturali sempre piú tendenti all’essenzialitá, come disse l'artista stessa:

"it is only by selection, by elimination, and by emphasis that we get at the real meaning of things."

“I found that I could say things with color and shapes that I couldn’t say in any other way—things that I had no words for.” Inizió a raffigurare da vicino fiori che diventarono i protagonisti della tela. I suoi quadri suscitarono scalpore per la sospetta allusione ai genitali femminili, interpretazione che peró l’artista mai condivise,“When people read erotic symbols into my paintings, they’re really talking about their own affairs.”, non voleva che fossero imposte interpretazioni sulle sue opere d’arte che da alcuni scritici erano sminuite solo a illusioni del campo sessuale.

“When you take a flower in your hand and really look at it, it’s your world for the moment. I want to give that world to someone else. Most people in the city rush around so, they have no time to look at a flower. I want them to see it whether they want to or not.”

Questa non era la sua unica ispirazione, negli anni trenta infatti l’artista fece vari viaggi in New Mexico e rimase colpita dalla cultura indigena che ebbe successivamente una grande influenza nelle sue tele. Inizialmente ci passó solo le estati, fu dal 1959 si trasferì permanentemente a Abiquiú in New Mexico poco dopo la morte del marito.

Continuó a viaggiare con il suo taccuino ritraendo paesaggi come il Monte Fuji in Giappone o le cime delle montagne del Perú.

Le viste aeree e le nuvole divennero un nuovo soggetto di interesse per artista all’etá di settant'anni, in quest’epoca Georgia inizió soffrire di degenerazione maculare che portó alla progressiva perdita della vista dell’artista.

Continuó a viaggiare con il suo taccuino ritraendo paesaggi come il Monte Fuji in Giappone o le cime delle montagne del Perú.

Le viste aeree e le nuvole divennero un nuovo soggetto di interesse per artista all’etá di settant'anni, in quest’epoca Georgia inizió soffrire di degenerazione maculare che portó alla progressiva perdita della vista dell’artista.

Georgia O'Keeffe morì il 6 marzo 1986 all'età di 98 anni.


Georgia O'Keeffe e il femminismo

In vita Georgia O’Keeffe non si avvicinò mai al femminismo, crebbe e dovette lottare per ritagliarsi uno spazio in un mondo dell’arte che alla sua epoca era dominato dalle figure maschili. “The men liked to put me down as the best woman painter. I think I’m one of the best painters”

Ricevette critiche per le fotografie esposte dal marito, tra cui troviamo nudi, dopo la sua morte decise di ritirarsi dal mondo di New York e fu solo in etá piú adulta che riuscí a non badare alle critiche poste sul suo passato, che in gioventú l’avevano tanto ferita, “I have already settled it for myself so flattery and criticism go down the same drain and I am quite free,”

Georgia quindi diventa icona femminista senza farlo apposta, una delle prime donne che negli anni venti rivendicó il peso del’arte astratta, le sue opere e la sua traiettoria artistica stnno essendo riscoperte dal movimento femmisinta che rivendica il ruolo delle donne nella storia per cosi tanto tempo taciuto.


Some Living American Women Artists


Some Living American Women Artists é un collage dell’artista Mary Beth Edelson del 1972, dove sovrappone ai soggetti del noto dipinto di Leonardo da Vinci “Ultima cena” i visi delle artiste piú prominenti della sua epoca. Al posto di Cristo vediamo il volto di Georgia O'Keeffe, circondata da altre artiste come Alma Thomas, Yoko Ono, Faith Ringgold, Agnes Martin e Alice Neel.

 
 
 

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