Su un gruppo di amici
- Sara Corcione 4ªB
- 25 ott 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Ci sono molti motivi che potrebbero portare qualcuno a diventare violento: invidia, ingiustizia, avidità…Ma niente può giustificare un versamento di sangue innocente.
La fioca luce lunare illuminava il parco e il silenzio veniva interrotto soltanto dalle voci e le risate di un gruppo di amici.
Le bottiglie, sdraiate sui tavoli, osservavano la scena, quando, improvvisamente, dalla penombra sbucarono Quelli.
Quelli, incubi neri che avanzavano velocemente, sembravano volare sopra i fili d’erba, come figli di Medusa con il loro sguardo pietrificavano il tempo, i loro colpi erano netti come il filo della spada più tagliente e le loro parole velenose come il peggior serpente.
A qualcuno era caduto un bicchiere, nella pozza formatasi per terra si rispecchiava una coraggiosa azione: lui, accerchiato da una trentina di Quelli, si dibatteva in una battaglia ingiusta; lei, vedendolo, gli era andata incontro, l’aveva abbracciato, e, sfidando la furia degli aggressori, li aveva cacciati.
Quelli avevano buttato per terra una ragazza, le avevano strappato la collana dal collo e l’avevano picchiata, senza una ragione, giusto per vantarsi della loro superiorità fatta di forza bruta. Le sue amiche erano riuscite ad aprirsi un varco tra la folla di Quelli, l’avevano raggiunta e aiutata a rialzarsi nonostante le ferite.
Quelli facevano degli oggetti armi, invece di ossigeno respiravano violenza gratuita. Ma le vere difese sono l’amore e il coraggio.
Quelli avevano rubato borse e telefoni, ma l’amicizia degli altri aveva ridotto ad un granello di sabbia la forza e sicurezza degli aggressori.
Quelli sono stati crudeli, hanno portato via il tuo sorriso.
Quelli sono stati terribili, si sono presi la luce del tuo sguardo.
Quelli sono le tue paure, ma dopo la battaglia con Quelli, il vincitore sei tu.
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