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13 DICEMBRE 1903: BREVETTO DEL CONO GELATO

  • Margherita Ferrari
  • 13 dic 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Mondialmente il gelato è uno dei cibi italiani piú riconosciuti, le innumerevoli variabili dei gusti e le diverse maniere per consumarlo rendono quasi banale e scontata la figura del cono gelato.


Ci siamo mai chiesti chi ebbe la geniale idea che ci accompagna ogni estate?


La paternità del cono gelato rimane fino ad oggi controversa, sappiamo peró chi fu il primo a brevettare lo stampo per la sua fabbricazione: fu Italo Marchioni o americanizzato Marchiony, emigrato dal Veneto a New York nel 1895.


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Egli iniziò a vendere gelati e granite al limone su un carretto davanti a Wall Street usando piccoli bicchieri di vetro che però venivano spesso rotti o non restituiti. Decise quindi di ingegnarsi e trovare un altro tipo di contenitore che poteva essere anche commestibile, permettendo ai clienti di non dover rimanere nelle vicinanze del carretto durante la consumazione del gelato ma circolare liberamente per le strade della metropoli. Nel 1896 inizió quindi a piegare dei waffle ancora caldi a forma conica e servirci il gelato dentro. Questo modo di servire il gelato divenne un grande successo, presto egli ebbe ben 45 carretti di gelati in funzione nelle strade della cittá. C’era quindi bisogno di una maniera di produrre queste cialde piú velocemente, Marchioni quindi inventó uno strumento che permetteva la loro produzione in massa, la cui patente fu approvata il 13 dicembre 1903.

Susseguentemente stabilí il suo impero di coni gelati nella cittá di Hoboken fino alla sua pensione nel 1938.


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La incertezza sul vero inventore del cono gelato e lo strumento per la sua produzione che ho nominato prima risale a una imprecisione della patente di Marchioni, egli infatti non specificó la forma della cialda prodotta grazie alla sua invenzione, il famoso cono, in un processo avvenuto nel 1913 gli fu riconosciuta l’invenzione.

La sua figura rimane comunque notoria a NY, egli infatti è considerato uno dei pionieri nella vendita di coni gelati e waffle, quandó morì, nel 1954 il New York Times gli dedicó un articolo dal titolo:«Italo Marchiony, 86, made ice cream cone».


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