L'Anello di Gige
- Emanuele Leonardo 4A
- 10 mag 2021
- Tempo di lettura: 2 min
L’anello di Gige è un mito che si trova nella Repubblica di Platone ideato dal suo fratello maggiore Glaucone, gran rivale di Socrate, per appoggiare la tesi che l’essere umano è cattivo e ingiusto per natura.
La Repubblica è un dialogo dedicato alla giustizia e attraverso Socrate vuole mostrare questa virtú come il bene supremo per l’essere umano.

·Pensiero Socratico:
“È preferibile soffrire un ingiustizia che commetterla poiché cometterla è il peggiore dei mali che ci possa capitare.”
·Pensiero Glauconiano:
“Commettere ingiustizie è il maggior bene ed è sempre preferibile, mentre subire ingiustizie è il peggior male... la gente accetta la giustizia come il male minore, ed è giusta perché non è abbastanza forte da imporsi agli altri, perché teme la legge e il giudizio sociale.”
Mito: GIGE era un umile pastore che stava al servizio del re di Lidia, aveva una vita semplice e tranquilla, come qualunque altra persona. Era una persona comune come io e voi. Un bel giorno, giusto dove sta pascolando il suo gregge ci fu un terribile temporale seguito da un grande terremoto. La terra si aprì formando una profonda crepa. Gige, morto dalla curiosità, scese nella fessura. Nella profondità erano presenti moltissimi tesori e un enorme cavallo di bronzo con una porta nello stomaco. Il nostro pastore si avvicinò per aprirla. Dentro c'era uno scheletro di taglia più grande di un essere umano che portava un anello d'oro; nonostante Gige fosse circondato da innumerevoli tesori, quel anello aveva qualcosa che gli chiamava particolarmente l'attenzione , così se lo prese e se lo mise. In quel istante diventò invisibile.

Il regno era governato da un re giusto, e anche se Gige era sempre stato una persona di umili ambizioni sorpreso dal potere che gli concedeva l'anello cominciò a pianificare un piano per poter diventare il nuovo re.
Si intrufolò nel castello , senza essere visto, sedusse con trucchetti la regina e con il suo aiuto uccise il re. Lui alla fine riuscì a sposarsi la regina e ad occupare il posto del vecchio sovrano.
Questo mito dimostra che chiunque ha la possibilità di commettere qualche ingiustizia senza essere visto e giudicato è propenso a fare del male.
Secondo Glaucone la migliore ingiustizia è convincere gli altri di essere giusto quando in realtà non lo si è mai stati. Mentre la peggiore giustizia è riconoscere davanti a tutti di essere stati ingiusti, ottenendo cosí conseguenze negative.
L’ingiusto viene lodato e premiato per essere considerato dagli altri una persona giusta e il giusto viene punito e allontanato dalla societá etichettato come una persona ingiusta.
Che cosa pensate dopo questa storia? La conoscevate? Chi ha ragione secondo voi, Glaucone o Socrate? E perchè?
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