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L'esperimento di Milgram

  • Emanuele Leonardo 4A
  • 25 mag 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

"La gente fa quello che le si dice di fare”

L'esperimento di Milgram fu un esperimento di psicologia sociale condotto nel '61 e venne trattato sulla rivista “Journal of Abnormal and Social Psychology” dallo psicologo statunitense Stanley Milgram. Cominciò tre mesi dopo l'inizio del processo a Gerusalemme contro il nazista Adolf Eichmann, il quale dichiarava di star seguendo solo gli ordini.

L'esperimento fu ideato per rispondere alla domanda "È possibile che Eichmann e i suoi milioni di complici stessero semplicemente eseguendo degli ordini?”; quindi l’obiettivo dello studio era analizzare il comportamento di persone comuni ai quali un'autorità, in questo caso uno scienziato, ordinava di eseguire delle azioni in conflitto con i valori etici e morali dei soggetti stessi.

Si scoprì con angoscia che la maggioranza delle persone è capace di farle, di commettere atti atroci, quando gli viene ordinato da un’autorità.

Milgram decise di verificare personalmente se fosse possibile indurre persone normalmente gentili e bonarie ad agire contro i propri valori morali in un ambiente in cui avesse il predominio un qualche tipo di autorità, così ideò l’esperimento di Milgram, il quale ebbe luogo in un laboratorio della prestigiosa Yale University.

L’esperimento iniziava con un cartello affisso a una fermata dell'autobus in Florida che invitava a partecipare a uno studio sulla memoria e sull'apprendimento. I volontari sarebbero stati pagati 4,50 $ per qualunque cosa fosse successo. Vennero scelti così 40 uomini dai 20 ai 50 anni provenienti da varie stratificazioni sociali: da studenti, professori, operai, commercianti ecc..

Nel laboratorio, Milgram aveva realizzato un generatore di scosse elettriche abbastanza realistico dotato di 30 interruttori ognuno dei quali aumentava l'intensità di 15 volt, con delle etichette che indicavano i vari livelli delle scosse dalla più leggera fino a una con sotto scritto "pericolo".


L'esperimento richiede tre persone: lo scienziato, il "maestro" (il volontario dell'annuncio sul giornale) e lo "studente" (il complice dello sperimentatore).

Lo scienziato doveva dare un impressione autoritaria mantenedo un atteggiamento severo e impassibile per tutto l’esperimento.

Due partecipanti alla volta dovevano estrarre da una scatola un biglietto che indicherá il loro ruolo da compiere. La scelta dei ruoli era truccata in modo tale che al complice, sotto il nome di Mr Wollance, gli tocasse sempre il ruolo di studente e al volontario del cartello prendesse il ruolo del insegnante.

Lo sperimentatore spiegó ai partecipanti che l’esperimento aveva lo scopo di verificare se con l'uso della punizione si riuscisse a memorizzare meglio, quindi qui l’insegnate doveva sempre punire lo studente con scosse elettriche in crescendo ogni volta che errasse la risposta.


Il complice era in realtà un attore che interpretava Mr Wollance, un simpatico contabile, il quale veniva legato con delle cinghie a una sedia elettrica. L’attore aveva il compito di sbagliare periodicamente le risposte e di fingere di soffrire quando l’insegnante gli avrebbe impartito le scosse elettriche (le quali al contrario di ciò che affermò lo scienziato davano solo una leggera scossa che non aumentava d’intensità).

L'insegnante doveva leggere ad alta voce una serie di parole alleatorie affinche lo studente le memorizzasse e le ripetesse successivamente nel ordine corretto, se la risposta era esatta si procedeva con le domande se era sbagliata il partecipante doveva comunicare allo studente l'intensità della scossa che stava per ricevere.


Intorno ai 300 volt Mr Wollance aveva il compito di comincire a gridare e a rifiutarsi di continuare l’esperimento; all’aumentare di intensitá le grida dovevano essere sempre piú frenetiche con lunghi tempi di silenzio.

Se il partecipante cominciava a dubbiare, a mostrare i primi segni di inquietudine lo scienziato dietro di lui l’ avrebbe spinto a proseguire, qualche parola di incoraggiamento; se il partecipante si fosse ribbellato insistendo di non voler continuare l’esperimento si sarebbe davvero concluso.

evidente, la maggior parte balbettava, tremava, sudava e sospirava ma continuarono a somministrare scosse fino al livello massimo di 450 volt.

“E con sbalorditiva regolarità si sono viste brave persone arrendersi alle richieste dell'autorità e compiere azioni gravi e spietate “

A fine dell’esperimento per calmare i partecipanti fu spiegato tutto, fecero vedere che non era stata inferta nessuna scossa e che mr Wollance stava benissimo. Il metodo del suo studio suscitò preoccupazioni, infatti molti psicologi rimasero a disagio e per questo furono determinante delle norme etiche per lo svolgimento di esperimenti psicologici che salvaguardiano i partecipanti da sofferenze emotive. L’esperimento dimostra che non è tanto il tipo di persona ma la situazione in cui si trova la persona a influire sugli atti umani. Questo portó a numerose critiche in quando veniva mostrato l’Uomo come una creatura malneabile, capace di compiere i gesti píú disumani.

"Gli esseri umani sono condizionati all'obbedienza fin da piccoli per questo ci sentiamo tenuti ad attenerci ai comandi di figure autoritarie anche quando divergono dai nostri valori morali per cui concludiamo che la gente fa quello che le si dice di fare.”

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