EL MERCAT DELS ENCANTS
- Alice Larocca
- 4 ott 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Mi piacerebbe condividere una mia breve riflessione sul Mercat del Encants, un posto che ho avuto l’occasione di visitare da poco, ma prima vi spiego cos’è e qual’è la sua storia.
Le origini di questo mercato, risalgono all’inizio del 1300, inizialmente nella zona alle porte delle mura di Barcellona, dove si diffuse sempre di più la vendita di oggetti usati.
Il mercato è un mercato di strada, sempre stato all’aperto,ed è un mercato molto nomade ma allo stesso tempo informale e libero.
La posizione del Mercat Dels Encants a Barcellona è mutata nel corso degli anni: da fuori le mura della città, a Plaça Nova, alla zona di Drassanes,poi sulla Rambla e vicino al mercato di Sant Antoni.

Ai giorni d’oggi si trova in un nuovo edificio all’aperto, molto moderno, costruito nel 2013, nella Plaça de Glories, e fa parte della rete dei Mercati Municipali del Comune di Barcellona. Questo edificio moderno fa contrasto con la tradizione di cui si fa portatrice il mercato stesso, con tutti gli oggetti di antiquariato che sono esposti.
Una delle cose che colpisce subito del posto è senza dubbio la tettoia di specchi dorati che si trova a quasi 25 metri di altezza rispetto alla terra e che rispecchia il trambusto e la confusione del mercato.
Personalmente, ho deciso di visitare questo posto non tanto per comprare qualcosa, ma più per conoscere anche questa sfaccettatura di Barcellona. Una sfaccettatura molto più semplice e umile rispetto all’immagine solare della Barcellona stagliata nella mente di tutti. Gironzolando per le stradine del mercato, ho visto tante mamme con i figli per mano che andavano alla ricerca di un abbigliamento economico da acquistare per i propri bambini tra montagne di vestiti usati o di bassa qualità ammucchiati alla rinfusa, l’unica opzione che si potevano permettere.
Ho anche notato che in alcune bancarelle, alle spalle dei venditori, c’era il proprio figlio, che osservavano il flusso di persone che si aggirava per il mercato. Gli occhi che ho incontrato nello sguardo di quei bambini mi sono apparsi gli occhi di un bimbo che probabilmente ha avuto l’opportunità di conoscere solo quella realtà. Invito chi come me vive in una situazione più privilegiata a visitare questo posto e a non sottovalutare la fortuna che abbiamo.
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