“La sonificazione dell’universo“
- Benedetta Bassotti
- 4 ott 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Una sconfinata orchestra magistralmente diretta dalla Nasa, le cui musiche sono state registrate in tre brevi video disponibili su YouTube, può ora essere ascoltata da tutti. Non si tratta però dell’orchestra della Nasa, ma di stelle, galassie e buchi neri, i cui segnali cosmici sono stati trasformati in musica e il risultato è a dir poco sorprendente.

Grazie all’osservatorio spaziale Chandra x-ray observatory, è stato possibile tradurre in musica le immagini ai raggi x raccolte dal satellite artificiale lungo un ampio arco temporale.Più specificamente, i colori verso l'estremità rossa della scala cromatica sono stati associati alle frequenze sonore più basse mentre i colori verso il viola sono stati assegnati a quelle più alte. Il team che ha elaborato il “canto” ha utilizzato la bellissima foto scattata nel 2018 dal telescopio spaziale Hubble. Nell’immagine, lo spazio inizia a “cantare” grazie alla variazione di luminosità delle stelle trasformata in frequenze udibili dall’uomo. Le diverse posizioni e gli elementi dell’immagine producono infatti suoni diversi. Le stelle e le galassie compatte sono rappresentate da suoni brevi e chiari, mentre le galassie a spirale emettono note più complesse e più lunghe.
I tre video pubblicati dalla Nasa ci permettono così di ascoltare la musica di un ampio complesso di galassie, alcune delle quali con buchi neri supermassicci al loro centro; la melodia rilassante della nebulosa Occhio di Gatto; il suono stridente della Galassia M51 che nessuno probabilmente amerebbe ascoltare come sveglia al mattino.
Non è la prima volta che la Nasa si cimenta nella “sonificazione” dei dati provenienti dalle nebulose e dalle galassie. L’obiettivo di questa traduzione in musica delle immagini e dei segnali ricevuti, è educativo. Si vuole così fornire un nuovo approccio e un nuovo modo di conoscere lo spazio, attraverso non solo le immagini, ma anche il sonoro e il tutto senza alterare i dati originari provenienti dallo Spazio profondo.
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