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OGGI: Zinaida Serebriakova, la rivalutazione della bellezza della quotidianità

  • giscliceoamaldibcn
  • 19 set 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Ogni giorno ci alziamo e ripetiamo la nostra routine nella nostra realtà.

Chissà cosa sta succedendo nel resto del mondo, chissà cosa è successo un giorno come oggi anni fa, secoli fa… Oggi è una sezione del giornalino che ha come obiettivo ogni edizione farci conoscere qualcuno di nuovo, qualcosa che é successo proprio OGGI.


Ho deciso di iniziare quest’anno un po' diversamente, dopo essermi informata sulla storia di Zinaida Serebriakova, che è mancata proprio oggi, un 19 settembre del 1967 a Parigi, ho trovato difficile riuscire contenere in poche righe il suo travagliato vissuto, la sua storia segnata dalla distanza dai suoi familiari e dalla sua patria, vicissitudini che non riuscirono a deviare il suo pennello nella creazione di quadri che ritraggono nella loro semplicità squarci di quel tempo. Quindi in questa edizione troverete solo una parte della sua vita, cosí facendo potrete ammirare le sue opere acquisire una dimensione più grande nella pagina del nostro giornalino.

Il modo che aveva Zinaida di colloquiare con il mondo che la circondava era con il suo pennello, con il suo carboncino, con il suo pastello, perché io dovrei intaccare questa sua arte affogando le sue opere in un mare di caratteri?


Zinaída Yevgenyevna Lanceray dopo Zinaida Serebriakova nacque il 10 dicembre 1884 nella regione russa del Neskuchny, vicino all’odierna Kharkiv in Ucraina, in una famiglia di artisti. Sua madre era pittrice, suo padre scultore, lei era la più piccola di sei figli.


All'età di due anni suo padre morì e con la famiglia si dovette trasferire nell’appartamento del nonno materno, Nikolas Benois, un architetto imperiale a San Pietroburgo.

Serebriakova passó tutte le sue vacanze da bambina nella tenuta familiare a Neskuchny, abbracciata dalla natura, circondata da foreste immense, campi arati, elementi naturali che ispireranno le sue prime opere, un omaggio alle contadine che lavoravano duramente nei campi, catturando la loro semplicità e la loro energia.


Zinaida dopo aver completato gli studi nel ginnasio Kolumna nel 1900 decise di continuare a formarsi nell’ambito artistico, frequentando la scuola privata d’arte della Principessa Tenisheva. In questi anni di formazione conobbe rinomati artisti dell’epoca, come Ilya Repin, importante pittore del realismo del XIX secolo. Dovette interrompere gli studi per motivi di salute, la famiglia decise quindi di compiere un viaggio di otto mesi in Italia, a Capri e Roma, sperando che un clima più caldo e secco potesse migliorare la salute della figlia.

Di ritorno a San Pietroburgo nel 1903 ella entrò nello studio di Osip Braz. Per far migliorare la tecnica degli studenti egli li spronava a passare ore nel museo dell’Ermitage a copiare e quindi imparare dai grandi maestri.

Serebriakova continuava a passare le estati a Neskuchny migliorando sempre di più la sua tecnica nel dipingere paesaggi.

In una di quelle estati paradisiache conobbe Boris Serebryakov suo cugino, che soggiornava anch’egli a Neskuchny, studente di ingegneria ferroviaria a San Pietroburgo e futuro marito nel 1905.



Mente la isolata famiglia dei Serebryakov passava felicemente il tempo nella loro tenuta, nella Russia imperiale si inizió diffondere un ambiente di tensione, a metà ottobre del 1905 infatti, più di 2 milioni di lavoratori erano in sciopero e poche ferrovie in Russia erano ancora in funzione, quindi la giovane coppia decise di trasferirsi a Parigi per alcuni mesi. Ritornarono successivamente a Neskuchny dove nacque dopo alcuni mesi il loro primogenito Yevgeny seguito da Alexander nel 1907.

Zinaida continuò la sua produzione artistica di paesaggi e la vita contadina.

Una fredda mattina del 1909 a Neskuchny, con i bambini mentre il marito era in un viaggio di lavoro inizió a dipingere la sua figura riflessa nello specchio, il risultato è il suo autoritratto “At the Dressing Table” che insieme a altri 12 quadri fu esibito in una mostra a San Pietroburgo e che fu acclamato dai critici, questo quadro è considerato come una delle sue opere più famose.

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